GLOSSARIO DEI TERMINI GIAPPONESI
Akadama
Argilla di origine vulcanica, estratta alla profondità di tre metri viene raccolta e trattata e lavorata fino a che si presenta in grani di diversa granulometria. Molto apprezzata come terriccio per bonsai, ha rispetto alla “concorrente” pomice, la capacità di assorbire un maggior quantitativo di acqua e di rilasciarla i maniera più costante durante la giornata. Ha un PH neutro.
Aka-Matsu
Pino rosso Giapponese (Pinus densiflora).
Aki-nire
Olmo cinese (Zelkova).
Bonsai
Chojubai
Cotogno da fiore giapponese (Chaenomeles).
Daiza
Base solitamente in legno che rappresenta la base all’interno della quale è collocato il suiseki. si tratta di una base personalizzata per ciascun Suiseki e intagliata, levigata appositamente per ciascun suiseki.
Eda
Letteralmente Ramo.
Ezo-Matsu
Abete di Ezo (Picea Ezoensis). “Ezo” è il nome antico dell’isola di Hokkaido.
Gojo-Matsu
Pino a 5 aghi (Pinus Parviflora e Pentaphylla).
Hanagokoro
concime organico a lenta cessione N-P-K: 5-5-2.
Kanuma
Terriccio a componente argillosa si presenta in granuli come l’akadama ma di un colore più giallo. E’ dotata di un PH leggeremente acido che la rende utilizzabile per piante acidofile come le azalee ed in piccole percentuali anche per piante come sughere e aceri che gradiscono una leggera acidità nel terreno. deve il suo nome all’omonima città Giapponese della prefettura di Tochigi.
Kaede
Termine giapponese che identifica l’acero tridente (Acer Buergerianum). Deriva da “Kaeru-de” (mano di rospo) per la forma delle sue foglie.
Keto-tsuchi
Torba nera per stile Ishitsuki o usata nello stile boschetto per delimitare l’esterno della composizione.
Kifu Bonsai
Bonsai di dimensione compresa tra i 20 ed i 35 cm.
Kuromatsu
Termine che indica il Pino Nero giapponese (Pinus Thunbergii).
Kusamono
Bonsai di erbacea. Il Kusamono si usa esporre, a differenza dello shitakusa (vedi sotto) che funge sempre da accompagnamento al bonsai, come principale elemento del tokonoma.
Mame
Bonsai che può raggiungere e non superare i 7 cm.
Metsumi
Pinzatura dei germogli teneri con la punta delle dita o delle pinzette. L´obiettivo è quello di favorire la crescita dei germogli deboli e contemporaneamente contenere la dimensione delle foglie e degli internodi.
Miki
letteralmente Tronco.
Misho
Bonsai coltivato da seme
Momiji
Acero Palmato. Anche Yamamomiji (Acer palmatum var.matsumurae – Acero di montagna).
Mini bonsai
Categoria di bonsai dalle dimensioni comprese tra i 7cm e i 10 cm.
Mochicomi
o Mochikomi Insieme di cure quotidiane mirate al conferimento della maturità e vetustà al bonsai.
Neagari
Letteralmente Radici esposte. Termine che sta ad indicare lo stile a radci esposte.
Nebari
Letteralmente Radici. Termine giapponese per indicare la base di radici o Piede: costituisce la prima parte della pianta che fuoriesce dal terreno e che le permette di ancorarsi ad esso. Una delle caratteristiche principali di ciascun bonsai, deve presentare radici non incrociate e disposte a raggiera. L’uso di un vaso basso consente un suo sviluppo superficiale e radiale.
Sakura
Ciliegio anche Fuji-Sakura (Ciliegio da fiore).
Shinpaku
Ginepro a scaglie (tipicamente il Chinensis).
Shitakusa
Erba di accompagnamento.
Shohin o Shoin
Categoria di bonsai dalle dimensioni comprese tra i 10cm e i 20 cm.
Soro
Carpino giapponese.
Suiban
Vassoio basso senza foro di drenaggio usato per esporre i suiseki. Il Suiseki risulta comunemente adagiato su di un sottile strato di sabbia collocata nell’incavo del vassoio stesso.
Tachiagari
Si tratta della prima parte del tronco appena terminato, salendo verso l’alto, il nebari. Deve, assieme al resto del tronco, essere conico e restringersi salendo verso l’alto per dare senso di triangolarità e vetustà alla pianta.
Tosho
Ginepro ad aghi (tipicamente il Communis o il Rigida).
Tokonoma
Spazio rientrato nei salotti giapponesi usato anche come tipico spazio espositivo per bonsai e suiseki.
Ume
Albicocco giapponese (prunus mume).
Yamadori
E’ un bonsai o pianta raccolta in natura. Letteralmente il termine giapponese significa “trovato in montagna” o meglio”raccolto in montagna” dove Yama sta ad indicare la montagna.